VIAREGGIO. Il consiglio comunale di Viareggio ha approvato ieri sera lunedì 24 marzo, con 19 voti favorevoli, il nuovo statuto del Premio Letterario Viareggio Rèpaci. Mentre il sindaco Leonardo Betti scrive sulla sua pagina Facebook che “è un risultato storico, di cui siamo fieri e del quale ringraziamo anche quella parte di opposizione che responsabilmente e senza ripicche infantili ha votato a favore”, dai banchi della minoranza il capogruppo consiliare del Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago, l’avvocato Massimiliano Baldini, critica il documento e la procedura con cui si è arrivati ad approvarlo.

“Il Premio Viareggio avrebbe potuto avere – direi avrebbe meritato – uno statuto migliore e avrebbe potuto essere approvato all’unanimità se le forze di maggioranza avessero fatto prevalere il buon senso”, scrive Baldini. “Un buon senso che, a dire il vero, nel corso della riunione tenuta fra membri della Commissione Cultura e Capigruppo era decisamente prevalso ritenendo pressochè tutti quanti che le modifiche richieste dal sottoscritto fossero rilevanti e che sarebbe stato opportuno ritornare in Commissione Cultura per affinare le modalità di elezione del presidente e dei commissari del Premio.

“Invece ha prevalso lo sguaiato urlo di rabbia della consigliera Maria Cristina Marcucci, evidentemente condizionata dai sentimenti che la legano all’assessore alla cultura Glauco Dal Pino (i due sono fidanzati, ndr).

“La grande passione per l’amato e ormai prossimo sposo l’hanno tradita e a rimetterci è stato il suo capogruppo Matteo Martini, ridicolizzato dal suo fanciullesco intervento in aula, insieme ad un gruppo consiliare che non se l’è sentita di smentire i rapporti personali fra assessore e consigliere.

MASSIMILIANO BALDINI“Un atteggiamento irresponsabile che ha finito per danneggiare il Premio Viareggio che avrebbe meritato la più ampia condivisione del nuovo statuto ma che non sorprende visto che l’Assessore Dal Pino si era già reso responsabile, qualche mese fa, della cittadinanza onoraria zoppa ad Ettore Scola, conferita con atto di giunta e non dal consiglio comunale.

“Oggettivamente, attendere qualche settimana ancora ma approvare una normativa più equilibrata e con il consenso dell’intero consiglio comunale sarebbe stata la scelta più logica, peraltro priva di qualsiasi conseguenza economica come ha dichiarato lo stesso Dal Pino. E che da parte delle forze di minoranza vi fosse la più ampia buona fede è dimostrato dal fatto che gli emendamenti presentati in consiglio sono stati approvati all’unanimità.

“Evidentemente, la confusione più totale in cui versa questa giunta incapace di amministrare il difficile momento in cui versa la città da una parte ed una certa provinciale sudditanza culturale di questo non eccelso assessore, evidentemente privo di sufficiente autorevolezza per governare la situazione (così come la futura moglie), hanno fatto sì che il ‘patatrac’ si compiesse.

“Sinceramente, dispiace non poco ed è sempre più diffiicile doversi confrontare con queste miserie.”

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